Alighiero Boetti nasce a Torino nel 1940, fondamentale per la sua carriera sarà l’ingresso nel gruppo di artisti dell’Arte Povera nel gennaio del 1967, movimento a cui darà un contributo fondamentale. Nel 1971 l’Afghanistan entra nella vita e nel lavoro dell’artista diventando un posto de cuore e un osto dove sviluppare a sua opera. Alle mani delle ricamatrici afghane delega la realizzazione di alcuni dei lavori più iconici della sua produzione tra cui le “Mappe”, i planisferi colorati che registrano mutamenti politici del mondo.
La realizzazione delle sue opere viene delegata con regole ben precise ad altri soggetti secondo il principio de “la necessità e il caso”. Nascono opere come le “biro”, le frasi ricamate e i “Tutto”. Alighiero Boetti ha esposto in alcune delle mostre considerate pietre miliari dell’arte moderna come ” When attitudes become form” (1969), “Identité italienne “(1981) e “The italian metamorphosis 1943-1968” (1994). Partecipa più volte alla Biennale di Venezia cosi come alla Documenta di Kassel, tra i premi più prestigiosi al mondo.
Le opere di Boetti sono nelle collezioni dei maggiori musei italiani e internazionali come il Centre Pompidou, lo Stedelijk Museum, il MOCA di Los Angeles e il MoMA di New York. Si spegne a Roma nel 1994.